Le Comunità Socio-Educative

Le comunità sono delle vere e proprie “case” sia dal punto di vista strutturale, sia in riferimento alla possibilità, per chi viene accolto, di sperimentare un senso di appartenenza, di vivere una quotidianità fatta sia di ritmi rassicuranti sia di relazioni significative con gli adulti e con i pari.

Attraverso la condivisione e la pratica quotidiana della vita in comunità, ci si propone di sostenere il processo evolutivo dei minori accolti mediante un’organizzazione della vita che permetta relazioni stabili ed affettivamente significative tra gli adulti di riferimento (educatori) e i minori, stimolando quest’ultimi a compiere esperienze diverse di vita di relazione nell’ambiente circostante e cercando di raggiungere il giusto equilibrio tra indipendenza e appartenenza.

Pertanto il gruppo educativo è finalizzato ad offrire un clima affettivo, con esperienze relazionali e un tipo di vita comparabile a quello di una famiglia, con finalità educative adeguate alla crescita del minore.

Le strutture, distanti tra di loro circa 800 metri, sono ben collegate con i trasporti pubblici e vicine al Parco Baden Powell, posto di ritrovo per associazioni giovanili, famiglie, bambini e ragazzi del luogo. Nei dintorni delle comunità, si trovano: scuole, farmacie, campi di calcio, campo da rugby, diverse strutture sportive, cinema, bar, pizzerie, supermercati, il Centro Provinciale Istruzione degli Adulti di L’Aquila, ecc. L’ubicazione, in prossimità delle suindicate realtà di interesse e svago, consente agli ospiti di poter partecipare alla vita sociale del territorio.

Le strutture sono aperte 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, in modo da garantire un supporto rispondente alle concrete esigenze dei minori.

Di norma, l’ingresso del minore in comunità viene preceduto da una richiesta del Servizio Sociale di riferimento e dalla presentazione del caso da parte dello stesso al Responsabile della struttura.

Il Servizio Sociale dovrà fornire alcuni dati essenziali riguardanti il minore da accogliere, quali:

✓ notizie circa la storia della famiglia;
✓ la situazione giuridica;
✓ il profilo psicologico;
✓ la situazione sanitaria;
✓ le difficoltà e la personalità del minore;
✓ le motivazioni dell’allontanamento e/o dell’ingresso in struttura.

Venuto a conoscenza di queste informazioni il Responsabile valuterà, insieme all’équipe di lavoro, la possibilità dell’inserimento del minore in Comunità.
La decisione dell’équipe sarà presa tenendo in considerazione, nel limite del possibile, l’omogeneità della tipologia del gruppo dei minori già ospitati in struttura (fascia d’età, nazionalità, sesso, ecc), condizione indispensabile per un buon clima educativo.

All’ingresso in Comunità verrà effettuato, dall’assistente sociale della struttura, un colloquio iniziale con il minore, volto alla conoscenza reciproca, alla condivisione delle “regole comunitarie” e al ricavo delle prime informazioni. Per i minori stranieri, durante il colloquio d’ingresso, viene garantita la presenza dell’interprete e, in casi particolarmente delicati, si chiede la collaborazione della psicologa della Comunità. In ogni caso lo staff, in collaborazione con il Servizio Sociale, si preoccuperà di rendere il momento dell’ingresso il più sereno e accogliente possibile in modo da tutelare la salute psicologica del minore.

Nell’ipotesi in cui l’inserimento in comunità rivesta carattere di urgenza, il Responsabile Legale della Struttura o un’altra figura professionale da lui delegata, potrebbe recarsi – con i propri mezzi e a sue spese – nel luogo in cui è il minore per effettuare la presa in carico dello stesso. In questo caso, l’ingresso potrà essere formalizzato su disposizione dell’Autorità competente ovvero attraverso i verbali delle Forze dell’Ordine, nei quali saranno indicati i dati anagrafici reali o presunti, il motivo e le circostanze che hanno determinato l’affidamento del bambino/adolescente alla Comunità.

Per l’inserimento del minore in struttura, di solito, viene richiesta la seguente documentazione: Carta d’identità, Codice fiscale, Certificato di residenza e di nascita, Copia del decreto del Tribunale per i Minorenni o della richiesta di inserimento da parte del Servizio Sociale, Relazione di presentazione del minore da parte degli operatori del Servizio inviante, documentazione sanitaria (Tesserino sanitario, Libretto pediatrico delle vaccinazioni, eventuali allergie e/o patologie in corso, Esami recenti, ecc.).

In caso di minori stranieri non accompagnati, la Comunità attiverà tutte le procedure amministrative necessarie alla regolarizzazione della loro posizione: richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno, codice fiscale, tessera sanitaria, passaporto e carta d’identità. Durante la prima settimana dall’inserimento in struttura, verrà effettuata una visita dal medico di riferimento o dal pediatra e verranno effettuate le analisi del sangue di routine e specifiche (epatite, tubercolosi, HIV, ecc.).

La Comunità “Crescere Insieme” sita a L’Aquila in Via Amiternum n. 7, può accogliere massimo 8 minori di ambo i sessi, di età compresa fra i 0 e i 12 anni. Vengono accolti presso la struttura sia minori soli ma anche nuclei familiari formati da madri con figli, allontanati dal luogo di provenienza a causa di violenze, problematiche socio-ambientali, ragioni di protezione del minore e di sostegno alla madre oltre che di valutazione della relazione madre– figlio.

Inoltre, vengono accolte donne in gravidanza con difficoltà di vario genere e i minori non riconosciuti alla nascita. L’équipe garantisce, nel rispetto dell’anonimato, un qualificato supporto educativo nell’inserimento di quest’ultimi in famiglie adottive, individuate dal Tribunale per i Minori.

L’appartamento, al 4° piano di una palazzina di recente ristrutturazione, ha le caratteristiche di civile abitazione ed è composto da quattro camere, due bagni, cucina, ampio soggiorno, due balconi ed un magazzino/ripostiglio. Gli ospiti alloggiano in camere da letto doppie, arredate con mobilio nuovo e tale da creare un ambiente, per quanto possibile, di tipo familiare.

La struttura residenziale sita a L’Aquila in Via Giosuè Carducci, può accogliere massimo 12 minori di ambo i sessi, di età compresa fra i 13 ed i 17 anni e i giovani neomaggiorenni beneficiari dell’istituto del prosieguo amministrativo.

Possono accedere al servizio i minori per i quali la permanenza nella famiglia di origine sia temporaneamente impossibile, oppure i minori stranieri non accompagnati (anche richiedenti asilo), appartenenti a qualsiasi nazionalità ed etnia, privi di figure di riferimento nel territorio cittadino.

Di norma, nel primo caso i minori vengono accolti sulla base di provvedimento e/o intervento disposto dall’autorità giudiziaria o dai Servizi Sociali del Comune competente; nel secondo caso l’ingresso, che riveste carattere di urgenza, può essere richiesto anche dalle Forze dell’Ordine.

L’appartamento si trova al 4° piano di un edificio ed è composto da 6 camere, 4 bagni (di cui uno accessibile a persone con disabilità), un’ampia zona giorno con cucina annessa, un ufficio con bagno del personale e 3 spaziosi balconi sui quali si affacciano le stanze dell’appartamento.

Si specifica che una delle camere, dotata di bagno interno, viene utilizzata per effettuare la misura dell’isolamento eventualmente disposta dalle Autorità Sanitarie competenti per la prevenzione e il contenimento del contagio del virus Covid-19.

I minori alloggiano in camere da letto arredate con mobilio nuovo e tale da consentire ad ogni ospite la possibilità di avere un proprio spazio personale a disposizione.